L’anno sta per finire e la tradizione vuole che si faccia il bilancio di come è andato; per noi di Centocelle Urban Magazine questa è anche un’occasione per ripercorrere i primi nove mesi passati assieme ai nostri lettori. Chi siamo? Dove andiamo? Cosa facciamo? C’è vita il sabato sera? E altre simili cruciali domande…
Aprile e maggio: camminare, mangiare, conoscere
Abbiamo esordito in primavera, tempo di risveglio della natura e di voglia di passeggiare: Giulia ha scritto una guida in due puntate su Tutto il verde di Centocelle (qui la seconda parte) per suggerirci dove passare il tempo sotto il sole di aprile. Poi non dirci che non ti sproniamo a fare moto! La redazione ha a cuore il tuo benessere, e ti guardiamo contente mentre fai capriole a Villa Gordiani o porti a spasso il cane al parco Somaini.
Ci piace parlare con chi ha un’attività a Centocelle, e la prima a rispondere alle nostre domande è stata Carla, dal suo laboratorio artigianale Di Vetro: ecco la sua intervista.
Sempre parlando di cucina abbiamo fatto un salto al Festival delle cucine popolari autogestite, tenutosi al Forte Prenestino nel weekend del 26-27-28 maggio: mangiare è bello, ma se diventa un momento di consapevolezza politica è anche meglio.
Conosci lo SmART Lab? È un coworking di 200 m² a via delle Betulle che offre servizi di stampa 3D, taglio laser, falegnameria, fotografia e robotica. Abbiamo fatto una videointervista ai ragazzi che lo gestiscono.
Maggio si chiude con un fatto di cronaca nera, senza soluzione dal 1970: La scomparsa di Marco Dominici, bimbo di Centocelle sparito e mai più ritrovato. Manuela ed Eleonora hanno fatto ricerche sui giornali dell’epoca e raccolto informazioni sugli sviluppi della vicenda per raccontarci cosa è successo.
Da giugno ad agosto: pedalare, leggere, scoprire
Giugno è cominciato con una Guida strategica per ciclisti urbani scritta da Michela e illustrata da Stefania, che ci spiega come muoversi in bici dentro, da e verso Centocelle. Tutto, ma veramente tutto quello che avresti voluto sapere sulle due ruote abbinate al nostro quartiere è qui!
La rubrica 100Consigli in questo periodo si è arricchita di due recensioni: la prima è su Nameless di Grant Morrison, una visionaria graphic novel che mette assieme fantascienza, metafisica e psichedelia; la seconda è su Città di parole. Storia orale di una periferia romana, a cura di Alessandro Portelli, che racconta Centocelle attraverso le parole di chi l’ha vissuta. Viaggio mentale, viaggio reale, l’importante è attraversare territori (s)conosciuti.
Ritorniamo alle videointerviste: a giugno, una mattina, siamo state in giro a raccogliere le impressioni e le emozioni degli abitanti vecchi e nuovi del quartiere, e il risultato è Un giro a Centocelle. Ti sveliamo il finale? La maggioranza è contenta di viverci, nonostante le difficoltà.
Ad agosto abbiamo intervistato Black Bijou, una performer che vive e lavora a Centocelle; con il suo burlesque underground quest’anno è stata tra le vincitrici del World Burlesque Games a Londra.
Da settembre a fine anno: guardare, fare la spesa, esplorare
Il 28, 29 e 30 settembre siamo state media partner del festival Buskers in Town, artisti di strada a piazza dei Mirti e piazza delle Gardenie, come ci anticipava Chiara sul sito. Per avere un’idea di cosa è stato, spulcia il nostro profilo Instagram.
L’autunno-inverno ci ha fatto diventare cinefile, così abbiamo inaugurato una rubrica nella rubrica che si chiama 100Ciak – ovvero tutti i film interamente o in parte ambientati a Centocelle. Per il momento è uscito il primo capitolo, gli Anni Cinquanta, protagonisti Luigi Comencini e Totò. Togliti le scarpe, prepara dei popcorn, goditi lo spettacolo… E stai in campana per le prossime puntate!
La cinefilia va bene, ma il sabato mattina dobbiamo andare al mercato a fare la spesa, altrimenti non mangiamo. Noi però non ci nutriamo di solo cibo, ma anche di storie: è per questo che Francesca ha scritto un Viaggio sentimentale tra i mercati di Centocelle, dove ci parla di tutti i mercati del quartiere – quelli rionali e quelli della domenica.
Sai dov’è Via delle Abelie? E sai perché si chiama così? No? Allora fai così, clicca sul nome, leggi l’articolo e poi ci dirai. Ci sono più piante a Centocelle, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia, come diceva già Shakespeare… più o meno!
Per chiudere col botto, Domenica, pioggia e melanzane è il racconto epico di come riuscire a mettere assieme un pranzo nonostante alcuni ostacoli insormontabili: la domenica, la pioggia e la dispensa vuota.
Arriva l’estate, e con lei la voglia di usare la bici per spostarsi dentro e fuori dal quartiere. Roma, si sa, è una città poco gentile con i ciclisti, ma di anno in anno la situazione migliora un po’ di più. Vediamo assieme quali itinerari in bici possiamo sperimentare per muoverci, in città in generale e a Centocelle in particolare. Mani salde sul manubrio e… via!
Pedalare in città: quale bici per Roma?
La domanda è legittima, dato che il territorio romano è vario e passa da aree verdi a cemento cittadino in pochi chilometri. Il tipo di bici che consigliamo dipende soprattutto dal tipo di ciclisti che siamo: usiamo la bicicletta per andare al lavoro? per le gite fuori porta? per fare commissioni?
Mountain bike e fat bike
Se le nostre mete preferite sono la natura e gli spazi verdi – e non abbiamo paura di addentrarci in zone poco addomesticate dalla presenza umana – la risposta è sicuramente una MTB, o mountain bike. Bici più leggere e veloci mal si adattano a terreni accidentati, a sentieri coi ciottoli, a collinette da scalare: servono dei copertoni che garantiscano una buona aderenza e marce che permettano di massimizzare la potenza della pedalata sulla base della pendenza del terreno.
Una variante della MTB che di recente sta riscuotendo grande successo è la fat bike, ovvero un tipo di bici che monta cerchioni e ruote ancora più larghi delle MTB tradizionali. Le ruote delle fat bike, per larghezza e pressione, offrono assoluta aderenza anche dove le MTB tentennano: su sabbia, neve, fango e superfici impraticabili come greti di fiumi o rotaie.
Non tutti questi esempi sono facili da rapportare all’esperienza ciclistica romana… Ma se vi piace pedalare sul litorale di Ostia, potreste aver trovato la bici che fa per voi.
City bike
Mettiamo ora il caso, e qui parlo per esperienza diretta, che siate tra i folli che decidono di usare la bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano: niente concessioni alla mobilità mista bici/metro, siamo soli con il nostro sudore contro il traffico di motorizzati. Qui le valutazioni da fare sulla bici migliore per spostarsi in città devono tenere conto di due fattori principali: la necessaria velocità di reazione e un itinerario a pendenza variabile.
Il miglior compromesso per scattare dove necessario e non perdere un polmone mentre si scala una salita è sicuramente una city bike con le marce: rapida sull’asfalto ed efficiente nelle arrampicate.
Per fare un esempio familiare, percorrere tutta la Prenestina da Tor dè Schiavi a Porta Maggiore significa incontrare almeno tre salite piuttosto impegnative: tra Tor dè Schiavi e Villa Gordiani, poco prima di Largo Telese, da Piazzale Prenestino al deposito ATAC. Questo stesso tratto è punteggiato da diversi semafori, che significano per noi frenate e ripartenze. Oltre ai mille occhi necessari per vedere e prevedere le mosse dei nostri vicini a quattro ruote, è essenziale che la bici che cavalchiamo risponda con prontezza ai ritmi frenetici del traffico romano.
Vi siete stancati anche solo a leggere? Lo immagino, e infatti anch’io ho smesso da qualche anno (di andare in bici, non di leggere). Ma non mi passa mai il pensiero che presto o tardi mi rimetterò in sella: sopravvivere da ciclisti urbani a Roma vale più che scalare l’Everest, e sfiorare la morte per disattenzione propria o altrui ma riuscire a scriverne è un forte tonico per il proprio ego.
Bici pieghevoli e a pedalata assistita
Ma non tutti i ciclisti sono in cerca di emozioni forti, anzi: c’è chi si accontenta di arrivare al lavoro viaggiando in metro (o in macchina, parcheggiando a distanza) e completando il tragitto in bici – il cosiddetto trasporto intermodale. In questo caso la bicicletta da scegliere rientra sicuramente nella categoria delle bici pieghevoli, dalle dimensioni contenute, leggere e veloci, che chiuse occupano poco spazio e che sono un’alternativa intelligente ad ore passate nel traffico a cercare parcheggio.
Chi compra una pieghevole fa un investimento e di solito ha una progettualità legata ad un lavoro di ufficio, a percorsi settimanali obbligati: se un tempo il mezzo di trasporto irrinunciabile era l’automobile, ora la vita cittadina offre – a chi le sa vedere – tante opportunità di trasporto alternativo sempre più incentivate anche dalle amministrazioni locali.
A questo proposito, un ultimo tipo di bicicletta da prendere in considerazione è la bici a pedalata assistita, detta e-bike se alimentata da un motore elettrico (la quasi totalità di questo tipo di bici lo è). In questo caso all’azione propulsiva umana si aggiunge o sostituisce quella di un piccolo motore che ha un’autonomia variabile tra i 20 e il 150 km, autonomia determinata dalla batteria che alimenta il motore, dal percorso, dal peso e dalla velocità del ciclista, dal fondo stradale. Come nel caso delle bici pieghevoli il costo è un vero e proprio investimento, e la sua sostenibilità è da valutare sulla base di un’analisi attenta delle proprie esigenze di spostamento.
Centocelle è bike-friendly: ciclofficine e rivenditori di biciclette.
Per chi cerca per la prima volta informazioni su come costruire una bicicletta o dove comprare bici a Centocelle, possiamo dire che pochi altri quartieri romani reggono il confronto quanto a varietà dell’offerta.
Ciclofficine
Le ciclofficine mettono a disposizione attrezzi e assistenza tecnica a chi abbia bisogno di riparare la propria bici, in cambio di un piccolo contributo che andrà a sostenere le loro attività. Spesso accettano vecchie bici per estrarne pezzi di ricambio, e in generale la loro filosofia è incentrata su una critica alla mobilità tradizionale, sul riciclo e il riuso, sulla promozione di una visione alternativa del trasporto cittadino.
A Centocelle e dintorni ce ne sono quattro, eccole:
Ciclofficina popolare Luigi Masetti
spazio sociale CentoCelleAperte, via delle Resede 5
Aperta martedì e mercoledì pomeriggio dalle 17 alle 20
Per chi ha esigenze ciclistiche non soddisfabili col fai-da-te, per mancanza di tempo o per necessità particolari, Centocelle offre anche dei negozi di biciclette “tradizionali” dove comprare bici o pezzi di ricambio. Eccoli:
Centocicli
via Filippo Arena 26/28
telefono: 3478631984 – 3930049676
Mobilità sostenibile a Roma: come spostarsi da e per Centocelle con bici e mezzi pubblici.
Nel tempo che la mobilità romana impiegherà ad assomigliare a quella dei nostri sogni, possiamo intanto approfittare dei mezzi pubblici per un assaggio di trasporto sostenibile.
Se percorrere lunghe distanze in bici in una città come Roma può essere eccessivamente faticoso, poter contare su metro e tram per dividere il percorso in più tappe diventa essenziale.
Da gennaio 2017 è stato ampliato il numero di linee pubbliche sulle quali le biciclette possono viaggiare, ma ci sono ancora delle limitazioni che rendono necessario organizzare con precisione gli itinerari. Ecco in dettaglio come e quando le bici possono salire sui mezzi Atac.
Bici più metro
Metro A
raggiungibile da Centocelle in bici percorrendo viale Palmiro Togliatti (dotata di pista ciclabile per quasi tutta la sua lunghezza) fino a Cinecittà.
Sulla metro A le biciclette pieghevoli viaggiano gratis tutta la settimana e per tutta la durata del servizio. Le bici non pieghevoli viaggiano gratis per gli abbonati (altrimenti è necessario il biglietto) e nei giorni feriali sono ammesse solo in alcune fasce orarie: da inizio servizio alle 7, dalle 10 alle 12, dalle 20 a fine servizio. Nei giorni festivi, invece, e per il mese di agosto possono viaggiare per tutta la durata del servizio.
Attenzione: i vagoni abilitati al trasporto delle bici – la prima carrozza – hanno un segnale che li identifica (bicicletta rossa su fondo bianco).
Metro B
raggiungibile da Centocelle in bici percorrendo viale Palmiro Togliatti fino a Ponte Mammolo, anche in questa direzione con un buon tratto percorribile su pista ciclabile. Sulla metro B valgono le stesse condizioni di trasporto già viste per la metro A.
Metro C
non serve uscire dal quartiere per raggiungerla: Mirti, Gardenie e Teano sono le tre fermate che la metro C fa dentro Centocelle. Gli orari di accesso alla metro per le bici sono gli stessi validi per le linee A e B, ma le due ruote vengono ospitate nelle carrozze centrali invece che sul primo vagone. I tornelli bike-friendly sono contrassegnati con un adesivo, e alle banchine si accede solo attraverso gli ascensori.
Attenzione: fino al 27 ottobre 2017 la metro C chiude alle 20.30 a causa dei lavori per il prolungamento del percorso fino a San Giovanni.
Roma Lido
bici ammesse solo sulla prima carrozza, nei giorni feriali con due orari distinti a seconda del senso di marcia:
verso Ostia: da inizio servizio alle 12.30, dalle 20 a fine servizio;
verso Roma: da inizio servizio alle 7, dalle 10.30 alle 13, dalle 16 a fine servizio.
Nei giorni festivi, il sabato e ad agosto l’accesso è consentito per tutta la durata del servizio.
Bici più tram o bus
Anche qui vale la regola del trasporto di bici gratuito per gli abbonati, altrimenti c’è da pagare un biglietto in più; le bici pieghevoli, già lo sappiamo, viaggiano gratuitamente sempre e a qualsiasi orario. Su quali autobus si può portare la bici? Le linee che interessano più da vicino gli abitanti di Centocelle sono:
412
la linea che collega Centocelle con la stazione Tuscolana – passando per via Prenestina – è accessibile alle biciclette nei giorni feriali da inizio servizio alle 7, dalle 10 alle 12 e dalle 20 a fine servizio; sabato, festivi e tutto agosto, transito libero.
5, 14, 19
gli stessi orari validi per il 412 si applicano anche ai tram, ma l’accesso è consentito solo sulle vetture Jumbo – ovvero i tram col pianale ribassato, che su queste linee viaggiano insieme ad altre vetture più datate; potremmo dire che ogni due tram non-Jumbo passa un Jumbo. La minore frequenza di vetture agibili sulla singola linea è però compensata dal fatto che 5, 14 e 19 condividono un lungo tratto di via Prenestina, riducendo tempi di attesa potenzialmente lunghi.
Bici più treno
Su tutti i treni regionali si può trasportare gratuitamente la propria bici pieghevole, a patto che da chiusa le dimensioni non superino gli 80x110x40 cm. Nel caso di bici non pieghevole, il trasporto è ammesso limitatamente ai posti disponibili, sui treni che espongono il pittogramma col disegno della bici. Se una pieghevole viaggia gratuitamente, per una non pieghevole dobbiamo acquistare un biglietto uguale a quello con cui viaggiamo noi, o un supplemento bici della durata di 24 ore. I gruppi di almeno 10 persone devono chiedere un’autorizzazione almeno una settimana prima, rivolgendosi alla propria Direzione Regionale di Trenitalia.
sono due parchi collegati fra loro che si estendono tra i quartieri Quarticciolo e Alessandrino. Al loro interno troviamo zone di interesse archeologico (i resti dell’acquedotto Alessandrino, 226 d.C.), percorsi didattici sul verde, un teatro all’aperto, boschetti e… ampi tratti di percorsi ciclabili! Da Centocelle ci si arriva attraversando viale Palmiro Togliatti e imboccando via Molfetta: il parco è ben visibile sul lato destro della strada dopo qualche minuto di pedalata. Per avere un’idea dei percorsi al suo interno, su PisteCiclabili.com troviamo due itinerari: nord-sud ed est-ovest.
Parco archeologico di Centocelle
è un grande parco di 120 ettari che dalla via Casilina – poco dopo l’incrocio con viale Palmiro Togliatti – arriva fin dentro al quartiere Don Bosco. Storicamente è molto importante per i ritrovamenti archeologici al suo interno (due depositi e tre ville risalenti all’epoca romana, a partire dal VI secolo a.C.), e per aver ospitato il primo aeroporto italiano: per approfondire, ne abbiamo parlato anche qui e qui.
L’area è di immenso valore per la collettività, ma minacciata su più fronti: l’inquinamento ambientale (da gennaio 2017 si parla di “terra dei fuochi romana”) e il progetto di ampliamento dell’area militare adiacente hanno avuto l’effetto di spingere gruppi di cittadini e ciclisti a mobilitarsi per la bonifica e la fruibilità pubblica del parco.
Dei 120 ettari circa 33 sono attualmente aperti al pubblico: sul blog I Diari della Bicicletta un interessante articolo sull’evoluzione dell’accessibilità dell’area.
Villa De Sanctis
poco più avanti sulla Casilina rispetto al Parco di Centocelle, Villa De Sanctis – o Parco Casilino-Labicano – è un parco più piccolo, con una superficie di 12 ettari, ma altrettanto interessante. Al suo interno troviamo una villa padronale, il Parco delle Sculture con cinque opere di arte contemporanea, il mausoleo di Elena – monumento funerario dedicato alla madre dell’imperatore Costantino I, una tomba romana sormontata da un gazebo (visibile dalla strada) e un centro sportivo.
Ha tre accessi sulla via Casilina e un quarto su via dei Gordiani, all’altezza del Casilino 23. Al suo interno ci sono diversi tracciati di percorsi pedonali, praticabili anche in bici.
più che Roma est dovremmo parlare di Roma nord-est, dato che la vastissima area verde (650 ettari) si estende da Colli Aniene a Tor Sapienza, da Pietralata a Monte Sacro, su entrambe le rive del fiume.
La riserva è di grande interesse naturalistico e faunistico: è popolata da papiro, iris, sambuco, trota fario. Nella sua grande estensione ospita anche la tenuta della Cervelletta, con un casale storico (la torre risale al Medioevo) strappato all’urbanizzazione selvaggia negli anni ‘80 dagli abitanti del confinante e allora neonato quartiere di Colli Aniene.
Ritornando più specificamente a Roma est, il parco degli Acquedotti fa parte del più esteso Parco Regionale dell’Appia Antica, ed è raggiungibile da Centocelle attraverso via Palmiro Togliatti in direzione Cinecittà. Prende il nome dalle condutture idriche costruite in epoca romana sul suo territorio: tra sotterranei e visibili sono presenti 7 acquedotti, il più recente dei quali (Felice, ultimato nel 1590) è ancora in funzione. Un breve tratto di strada lo separa dal parco di Tor Fiscale, che prende il nome dalla torre medievale all’intersezione tra gli acquedotti Claudio e Marcio.
I percorsi in terra battuta all’interno del parco degli Acquedotti sono pevalentemente pianeggianti e facili da seguire; al suo interno troviamo una rigogliosa flora (olivi, mandorli, macchia mediterranea) e fauna (ricci, volpi, moscardini e topi selvatici).
Bici e bimbi: quali percorsi per famiglie con bambini?
Che gli spostamenti all’interno di Roma non siano semplici né rilassanti è ormai una realtà tanto assodata da lasciarci insofferenti e costringerci a trovare altre dimensioni di spostamento, specie se con noi ci sono dei bimbi. Come abituare i piccoli a muoversi in bici evitando le insidie, e aggiungere a questo una pedalata in uno scenario piacevole e protetto? Ecco qualche idea.
Bike to school
Bike to school è un progetto gestito da volontari e attivo a Roma, Milano e Napoli, che ha lo scopo di sostenere la mobilità alternativa in città e di sviluppare l’autonomia dei bambini accompagnandoli in tragitti di solito a loro preclusi. In cosa consiste? Una volta al mese bambini e adulti vanno assieme a scuola in bici, seguendo un percorso adatto ai piccoli. A Centocelle Bike to school funziona per l’Istituto comprensivo Via Tor dè Schiavi e la scuola elementare Fausto Cecconi di Piazza delle Giunchiglie. Sulla pagina Facebook Bike to school Centocelletutti i dettagli sulle uscite.
Itinerari nel quartiere
Tutti i parchi di cui abbiamo parlato poco sopra hanno dei tratti ciclabili adatti ai bambini: se non per tutta la loro estensione, almeno per buona parte. In più aggiungiamo alcuni percorsi interni a Centocelle o nelle immediate vicinanze, appoggiandoci anche alla presenza di alcuni piccoli tratti di pista ciclabile.
Attorno al Forte Prenestino: parco e pista ciclabile
Si entra nel parco dall’ingresso di via delle Palme, si costeggia il campo da basket e si prosegue verso il Forte. All’incrocio tra via Filippo Arena e via Giuseppe Lusina inizia un tratto di pista ciclabile che continua su via Prenestina, via Pirrotta, via delle Abelie e via dei Larici, per poi sbucare di nuovo su via delle Palme. Su PisteCiclabili.com troviamo l’itinenario dei luoghi attraversati.
Villa Gordiani: ciclabile e parco
Appena fuori da Villa Gordiani troviamo un tratto di ciclabile: su via Dignano D’Istria e viale della Venezia Giulia, il perimetro esterno del parco è percorribile anche in bici – con un tratto che si allunga anche dentro il parco, su via Mariano Romiti. Sebbene non sia del tutto consigliabile per i bambini, almeno la parte ciclabile di viale Venezia Giulia è ampia, non comprende attraversamenti in tratti trafficati e permette ai piccoli di prendere confidenza con un tracciato urbano per due ruote. Su PisteCiclabili.com l’itinerario completo, e cliccando qui un nostro approfondimento sulle attrattive del parco.
Parco delle Energie
Un po’ più distante da Centocelle – ma sempre lungo la Prenestina – il parco delle Energie sul lato strada è costeggiato da un tratto di pista ciclabile e al suo interno ospita un tracciato percorribile in bici. Dentro al parco ci sono un’area giochi per i bambini, una ludoteca, una serra, un’area cani. Vicino, il lago dell’ex Snia – accessibile da un ingresso su via di Portonaccio: un bacino d’acqua “accidentale” creatosi a partire da un incidente di cantiere, ma che ora ospita un ecosistema peculiare ed è balneabile.
Questo articolo è dedicato alla memoria di Mario Caldaro, artigiano telaista e fondatore della Cicli Caldaro, storico laboratorio in via dei Frassini a Centocelle, venuto a mancare nel maggio scorso.